Le diagnosi dei rash cutanei in Pronto Soccorso possono essere complicate e rappresentano da sempre una sfida. Anche se a noi non è richiesto di fare la fine diagnostica, casi come questo e pochi altri sono condizioni o sindromi che dobbiamo conoscere e saper identificare.
Spesso le cose sono semplici: la tempistica, la modalità d’esordio, la correlazione con un evidente agente potenzialmente trigger e la clinica ci aprono immediatamente le porte mentali di una reazione di tipo allergico.
Eppure ci sono casi, come quello di cui vi voglio parlare oggi in cui le cose non sono così semplici, o meglio in cui dobbiamo considerare la possibilità di essere di fronte a qualcosa di diverso. e la risposta l’abbiamo con una semplice domanda: Aveva mangiato qualcosa di particolare?
Il caso clinico da cui partiamo viene da un articolo degli Annals of Emergency Medicine
Donna di 43 anni senza patologie di base. Arriva in PS per eruzione cutanea diffusa ed eritematosa. La paziente racconta di aver consumato tonno fresco con verdure con successiva comparsa (dopo circa 15 minuti) di cefalea, nausea, dolore addominale crampiforme, iperemia congiuntivale, con eritema del volto, collo, torace e dorso. Accusava anche la sensazione di addormentamento alla bocca, gola e lingua senza edema, broncospasmo o dispnea.
Viene trattata con antistaminici endovena con immediato miglioramento clinico. Osservata per 2 ore e dimessa.
Qualche giorno dopo aver letto questo articolo, mi capita in Pronto Soccorso un caso analogo durante il mio turno notturno. Giovane venuto per dolore addominale che non risponde agli IPP.
Entrato in sala visita noto subito una iperemia congiuntivale e questa strana eruzione.
A questo punto faccio la fatidica domanda: Ha mangiato qualcosa di particolare?
E quindi? Ebbene si. Il tutto era cominciato dopo una cenetta a lume di candela con la consumazione di tonno fresco; prima il mal di pancia poi le bolle … cenetta ovviamente finita male per il poverino!
Sindrome Sgombroide
È una sindrome clinica che compare dopo la consumazione di pesce non ben lavorato o conservato in maniera scorretta. Il pesce può essere della famiglia non-sgombroide (sardine, aringhe, ricciola) o sgombroide (tonno, sgombro).
La refrigerazione scorretta causa una proliferazione batterica che porta in ultimo alla decarbossilazione dell’istidina in istamina. L’istamina e altre tossine sono stabili alla temperatura. Anche se il pesce contaminato può sembrare fresco, tipicamente chi lo mangia racconta di un sapore metallico, pungente.
Sintomi più comuni
1- Rash cutaneo
2- Cefalea
3- Crampi addominali
4- Vomito, diarrea
5- Raramente distress respiratorio e shock vasodilatatorio
Onset
I sintomi compaiono tipicamente entro 10 – 90 minuti dall’ingestione, e il rash dura dalle 2 alle 5 ore
Diagnosi
Clinica ovviamente. La sindrome è solitamente auto limitante e recede in un range temporale che va dalle 3 alle 36 ore
Trattamento
Solitamente con la somministrazione di antistaminici H1 e H2 (la terapia fondamentale) i sintomi si risolvono rapidamente
Reazioni più severe sono rare. In questi casi si fa ricorso anche a broncodilatatori, adrenalina, ed eventuale supporto con vasopressori
E gli STEROIDI? Non si sono dimostrati efficaci
Questo articolo ha finalità educative per i professionisti del settore. Non costituisce in alcun modo un consiglio medico
The Journal of Emergency Medicine, Vol. 58, No. 1, pp. 119–121, 2020
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