In un paziente dializzato che acceda in Pronto Soccorso per lesioni cutanee dolorose, dovremmo tenere un alto indice di sospetto per una particolare condizione nota come Calcifilassi o arteriolopatia uremica calcifica
La calcifilassi è una condizione potenzialmente letale che può essere osservata principalmente nei pazienti con insufficienza renale terminale.
Meccanismo fisiopatologico
La Calcificazione arteriolare cutanea e successiva ischemia tessutale e infarto (secondari a occlusione dei piccoli vasi del tessuto adiposo sottocutaneo e del derma) è la causa delle lesioni cutanee dolorose.
I tassi di mortalità a 1 anno sono superiori al 50%, più frequentemente a causa della sepsi.
Alta Allerta e soprattutto visitiamo i pazienti!
La diagnosi precoce della calcifilassi è difficile a causa della sua presentazione clinica non specifica.
Andiamo però a scoprirlo e visitarlo un paziente dializzato che ci dice di avere dolore cutaneo, prima di risolvere tutto con l’idea a priori che si tratti di una neuropatia.
La presenza di lesioni cutanee dolorose, livedo reticularis, e noduli sottocutanei in un paziente in dialisi pone il sospetto di calcifilassi.
La Diagnosi definitiva verrà effettuata con una biopsia cutanea, sebbene a volte possa essere fatta già solo clinicamente.
Management
🔺 Sospensione dell’assunzione di supplemento di calcio
🔺 Sospensione dell’assunzione di leganti del fosfato a base di calcio
Entrambe devono essere sostituiti con leganti che non contengano calcio.
🔺 Anche gli antagonisti della vitamina K devono essere interrotti
Il tiosolfato di sodio viene abitualmente utilizzato off-label nel trattamento della calcifilassi.
Questo articolo ha finalità educative per i professionisti del settore. Non costituisce in alcun modo un consiglio medico
Grittani A, et al. Cureo. 2024 17 aprile;16(4):e58492; Gallo Marin B, et al. Am J Kidney Dis. 2023;81:232-239; Dobry AS, et al. JAMA Dermatol. 2018;154(2):182-187.
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